lunedì 19 dicembre 2011

Impianto a rischio: il primo round al Tar va alla Druck Chemie

L’annuncio durante la giunta itinerante a Sesto Ulteriano


L’amministrazione comunale annuncia a Sesto Ulteriano un’esercitazione di Protezione civile basata sull’ipotesi di una situazione di emergenza chimico industriale. Uno scenario non certo così fantascientifico per un’area della città caratterizzata dalla presenza di insediamenti a rischio, ai quali potrebbe aggiungersi presto un nuovo complesso, cioè l’impianto di trattamento rifiuti della Druck Chemie, ipotesi che ha agitato nei mesi scorsi i residenti fino al capitolo scritto giovedì: il Tar infatti non ha accolto la richiesta di sospensiva del Comune per l’impianto dei stoccaggio.

È stato questo uno dei punti cruciali emersi dalla prima giunta itinerante, che toccherà in seguito le numerose frazioni di un territorio che si estende per 30 chilometri quadrati. Nell’auditorium delle elementari di via Bezzecca ci si poteva attendere l’assalto alla baionetta dei cittadini sulla questione Druck Chemie, ma in realtà i toni sono rimasti dentro binari accettabili. Il sindaco Alessandro Lorenzano ha esposto alcuni concetti: «Il punto è che non si può sospendere una cosa che non esiste ancora - evidenzia il sindaco -.

L’impianto per il trattamento di rifiuti industriali non c’è, deve essere inserito in un percorso autorizzativo e quindi il momento del Tar scatterà, se sarà necessario, allorché la conferenza di servizi sarà andata avanti». Che i cittadini la Druck Chemie non la vogliano, comunque, è emerso con totale chiarezza e non solo: i residenti, specialmente quelli del Comitato seduti in prima fila, hanno fatto intendere di sostenere un’azione di allontanamento dei siti analoghi che già esistono. In altri termini, spingere se possibile verso una qualche forma di trasloco. «Io devo partire dalla presunzione di correttezza delle aziende, non di mancata ottemperanza alle regole», ha ribadito il sindaco usando quasi le stesse parole di qualche mese fa.

Molte voci hanno insistito sulla situazione di isolamento geografico di Sesto, un abitato da 5mila persone dal quale però si va solo verso San Giuliano (non certo a piedi), oppure ci si perde nelle campagne fra Poasco e Locate Triulzi: «Siamo un’“altra” realtà rispetto a voi - così la platea - e subiamo questa situazione con investimenti pubblici ridotti al minimo come le asfaltature, i marciapiedi o i dossi rallentatori totalmente inesistenti a fronte di vie che spingono a correre». Diversi assessori (Zannone, Piraina, Dima) hanno sottolineato che «il milione e mezzo di opere pubbliche appostate per il 2012 parla di “centro storico” intendendo con l’espressione tutti i contesti di questo tipo, quindi anche Sesto». E si sono sbilanciati ancora:«Gli oneri ricavati da Sesto Ulteriano rimarranno qui». Giocondo Berti, consigliere delegato allo sport, ha parlato di condizioni «oscene» di molte strutture sportive della città.

A proposito di sport, alcune mamme hanno segnalato che se per i figli maschi tutto sommato il calcio se la cava con tre campi, il volley delle ragazze si deve praticare in una palestra scolastica insufficiente e precaria. Emersa anche la questione del cantiere di via Lario, all’opera da mesi senza sapere bene cosa sia, e della creazione di una dignitosa ciclopedonale in via Po.

(IL CITTADINO) Emanuele Dolcini


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