giovedì 22 dicembre 2011

Via libera per il biogas a Occhiò: impianto pronto non oltre il 2012

tratto dal cittadino del 22 dicembre 2011
Solo due i voti contrari dal direttivo del Parco Agricolo Sudmilano.
  
Il biogas a Occhiò si può fare. Il direttivo del Parco agricolo Sud Milano lunedi scorso ha dato “semaforo verde” all'impianto previsto su una superficie di un ettaro nei pressi della frazione a sud-ovest del territorio.

La decisione adesso sarà seguita da un periodo di un mese, fino a metà gennaio 2012, nel quale si apre la possibilità di osservazioni al progetto che porterebbe le energie da biogas a San Giuliano, non esistendo altri siti già in attività. Ad Occhiò le linee generali dell'insediamento prevedono la recinzione di un ettaro di terreno e la costruzione delle strutture necessarie alla produzione energetica (vasche di fermentazione, motori, centralina, condotti) su 2500 metri quadrati di edificato.

Altri 160 ettari servono al "combustibile", cioè il trinciato di mais. Il progetto è stato esposto all'inizio del 2011 dalla Società Agricola Montone di Luigi Besozzi, la stessa azienda che conduce cascina Montone in via Marignano, fra Viboldone e Mezzano. Il biogas in arrivo deve stare per prescrizione di legge sotto 1 Mw di potenza massima e non può costituire più del 50 per cento del volume economico di qualunque azienda non energetica italiana. Detto in altri termini, il codice civile stabilisce che se un'impresa agricola, o comunque impegnata in altro dall'energia, se supera il 50 per cento del bilancio sociale in attività che hanno a che fare proprio con l'energia non è più un'impresa agricola o commerciale.

Le prescrizioni della commissione paesaggio in provincia di Milano hanno imposto due note: il “piano colore”, che deve essere compatibile con l'ambiente di Occhiò, dove vivono poche decine di persone e non c'è un solo edificio moderno, e la mitigazione ambientale, con la presenza di barriere verdi e la non visibilità sia dall'abbazia di Viboldone che dall'antico oratorio medievale di Occhiò. I tempi per la realizzazione allo stato attuale sono ignoti, ma si può presumere che non arrivino oltre il 2012.

Nel direttivo del 19 dicembre hanno approvato il biogas la provincia di Milano, rappresentata dallo stesso presidente Guido Podestà (titolare delle politiche ambientali e dell'assessorato al Parco Sud), quattro dei cinque sindaci che rappresentano i 61 del Parco e il rappresentante delle associazioni degli agricoltori; voti contrari li hanno espressi il rappresentante delle associazioni ambientaliste e il sindaco di Opera, Ettore Fusco.

E.D.


lunedì 19 dicembre 2011

Impianto a rischio: il primo round al Tar va alla Druck Chemie

L’annuncio durante la giunta itinerante a Sesto Ulteriano


L’amministrazione comunale annuncia a Sesto Ulteriano un’esercitazione di Protezione civile basata sull’ipotesi di una situazione di emergenza chimico industriale. Uno scenario non certo così fantascientifico per un’area della città caratterizzata dalla presenza di insediamenti a rischio, ai quali potrebbe aggiungersi presto un nuovo complesso, cioè l’impianto di trattamento rifiuti della Druck Chemie, ipotesi che ha agitato nei mesi scorsi i residenti fino al capitolo scritto giovedì: il Tar infatti non ha accolto la richiesta di sospensiva del Comune per l’impianto dei stoccaggio.

È stato questo uno dei punti cruciali emersi dalla prima giunta itinerante, che toccherà in seguito le numerose frazioni di un territorio che si estende per 30 chilometri quadrati. Nell’auditorium delle elementari di via Bezzecca ci si poteva attendere l’assalto alla baionetta dei cittadini sulla questione Druck Chemie, ma in realtà i toni sono rimasti dentro binari accettabili. Il sindaco Alessandro Lorenzano ha esposto alcuni concetti: «Il punto è che non si può sospendere una cosa che non esiste ancora - evidenzia il sindaco -.

L’impianto per il trattamento di rifiuti industriali non c’è, deve essere inserito in un percorso autorizzativo e quindi il momento del Tar scatterà, se sarà necessario, allorché la conferenza di servizi sarà andata avanti». Che i cittadini la Druck Chemie non la vogliano, comunque, è emerso con totale chiarezza e non solo: i residenti, specialmente quelli del Comitato seduti in prima fila, hanno fatto intendere di sostenere un’azione di allontanamento dei siti analoghi che già esistono. In altri termini, spingere se possibile verso una qualche forma di trasloco. «Io devo partire dalla presunzione di correttezza delle aziende, non di mancata ottemperanza alle regole», ha ribadito il sindaco usando quasi le stesse parole di qualche mese fa.

Molte voci hanno insistito sulla situazione di isolamento geografico di Sesto, un abitato da 5mila persone dal quale però si va solo verso San Giuliano (non certo a piedi), oppure ci si perde nelle campagne fra Poasco e Locate Triulzi: «Siamo un’“altra” realtà rispetto a voi - così la platea - e subiamo questa situazione con investimenti pubblici ridotti al minimo come le asfaltature, i marciapiedi o i dossi rallentatori totalmente inesistenti a fronte di vie che spingono a correre». Diversi assessori (Zannone, Piraina, Dima) hanno sottolineato che «il milione e mezzo di opere pubbliche appostate per il 2012 parla di “centro storico” intendendo con l’espressione tutti i contesti di questo tipo, quindi anche Sesto». E si sono sbilanciati ancora:«Gli oneri ricavati da Sesto Ulteriano rimarranno qui». Giocondo Berti, consigliere delegato allo sport, ha parlato di condizioni «oscene» di molte strutture sportive della città.

A proposito di sport, alcune mamme hanno segnalato che se per i figli maschi tutto sommato il calcio se la cava con tre campi, il volley delle ragazze si deve praticare in una palestra scolastica insufficiente e precaria. Emersa anche la questione del cantiere di via Lario, all’opera da mesi senza sapere bene cosa sia, e della creazione di una dignitosa ciclopedonale in via Po.

(IL CITTADINO) Emanuele Dolcini


sabato 17 dicembre 2011

Doccia fredda dal Tar Negata la “sospensione” del progetto che è stata chiesta dal Comune

Respinta dal tribunale amministrativo regionale la richiesta di sospensiva per congelare l’iter legato alla realizzazione dell’impianto di smaltimento rifiuti, anche pericolosi, previsto in via Sele nella frazione di Sesto Ulteriano su impulso della società Druck Chemie.
Il ricorso è stato presentato dal Comune di San Giuliano che ha impugnato la delibera con cui Palazzo Isimbardi ha accelerato l’iter per l’apertura battenti della nuova attività, stabilendo che il percorso può procedere senza la valutazione dell’impatto ambientale.
Torna quindi in primo piano il progetto contro il quale cittadini e forze politiche nei mesi scorsi hanno dichiarato battaglia. In prima linea è in particolare sceso il comitato “Ambiente e salute” sorto spontaneamente a seguito della notizia che nel giugno scorso è decollata la staffetta burocratica per un nuovo impianto di stoccaggio e trattamento degli scarti.
Nello specifico si tratta di inchiostri e altre componenti derivanti dalle stamperie. In luglio il consiglio comunale si è schierato all’unanimità dalla parte dei residenti, approvando una mozione, con consenso bipartisan, che andava nella direzione di frenare l’autorizzazione per l’apertura dei battenti della struttura. Nonostante nei documenti della Provincia di Milano l’area in questione fosse già destinata a ospitare un’attività del genere la politica locale, insieme ai cittadini, ciascuno nel proprio ruolo, hanno aperto una crociata per la salubrità del territorio. In settembre c’era stata un’assemblea pubblica in durante la quale l’assessore Gennaro Piraina aveva annunciato che l’amministrazione era pronta a passare alle vie legali. Nel testo del ricorso è stato tratteggiato un quadro della situazione ambientale, con particolare riferimento riguardo lo smog che si concentra sul territorio che ospita l’importante polo produttivo in cui transitano mezzi pesanti, dove sono già presenti altre ditte impegnate nel settore dei rifiuti.
Ma in attesa del dispositivo finale, il Tar ha stabilito che “non sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare”. Nelle motivazioni si legge: “Ritenuto che la domanda del provvedimento impugnato, a una prima sommaria delibazione, non appare assistita dal necessario periculum in mora, in quanto l’atto si inserisce in un procedimento autorizzativo più ampio con la conseguenza che al momento non è idoneo, da solo, a permettere l’avvio dell’attività”.
Insomma, il carteggio impugnato non basta da solo ad accendere il semaforo verde per l’insediamento dell’attività, pertanto nella fase attuale il Tar non ha ritenuto necessario frenare la staffetta. Ad attendere aggiornamenti c’è l’intera frazione di Sesto Ulteriano.
(il Cittadino) Giulia Cerboni
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Ecco il Video dell'incontro del Sindaco con i cittadini di Sesto Ulteriano (il punto riguardante la questione Druck Chemie)

lunedì 5 dicembre 2011

La Giunta incontra Sesto Ulteriano

Partono gli appuntamenti di "Amministrazione in città" una serie di incontri che si svilupperanno nei prossimi mesi e che la Giunta Comunale dedicherà all'ascolto e al confronto con i cittadini del centro e delle frazioni. Nel corso di queste serate sarà dato ampio spazio ai re­sidenti che potranno portare agli amministratori le problematiche più sentite, e confrontarsi con Sindaco e Assessori su progetti e interventi: dai lavori pubblici, alle tematiche sociali, ambientali o culturali. Il primo incontro è dedicato alla frazione di Sesto Ul­teriano e si terrà giovedì 15 dicembre, alle ore 21 presso la scuola di via Bezzecca. La prossima "tappa" è prevista a Pedriano.